lunedì 29 agosto 2011

Dalla pellicola sull'omicidio di Simonetta Cesaroni ci si aspetta una pista alternativa. Intanto, sull'altro set, Pino la rana interpreta se stesso

Il delitto di via Poma’ e ‘Pasolini, la verità nascosta’, sono le due fiction che gli appassionati di cronaca nera (e delle teorie del complotto) attendono con ansia. Arriveranno nel 2012. Intanto, in contemporanea in questi giorni, sono stati battuti i primi ciak di entrambi i film. E le polemiche non si sono fatte attendere.

Sul set del film su Pasolini (regia di Federico Bruno) c’è Pino Pelosi (detto ‘Pino la rana’), che interpreta se stesso. Pelosi è stato riconosciuto in Cassazione come autore dell’omicidio dell’intellettuale bolognese. Ma quella sentenza non ha fatto piena luce su uno degli episodi più oscuri della storia italiana. ‘Pino la rana’, pochi anni fa, ha rincarato la dose sostenendo che quella notte di inizio novembre, all’Idroscalo di Ostia, non era solo. C’erano altre cinque persone: la verità nascosta di Pino Pelosi appunto. E ‘il delitto di via Poma’ (regia di Roberto Faenza) non è da meno.

In primo grado la terza Corte d’Assise di Roma ha condannato l’ex fidanzato di Simonetta Cesaroni a 24 anni. Ma anche questa sentenza ha lasciato più di un dubbio.

L’unica certezza è che le indagini del 1990 furono insufficienti e grossolane, e le nuove indagini che hanno permesso la riapertura del caso non hanno sciolto alcuni dubbi fondamentali. Ad ogni modo, in attesa del secondo grado, Raniero Busco (46 anni, sposato, due figli) è l’assassino della ventenne romana. Ma chi ha seguito il processo, ascoltato i tecnicismi delle perizie e provato stupore nell’esclusione di alcune piste investigative, sa’ che la verità, anche in questo caso, potrebbe essere nascosta, e qualcuno prima o poi dovrà rivelarla. O qualcun altro prima o poi dovrà ricostruirla. Provarci. Non accontentarsi delle sentenze che non convincono. Decisioni che rappresentano il lavoro encomiabile di magistrati, avvocati, poliziotti, investigatori e seri professionisti.

Tutto questo però non sempre raggiunge lo scopo prefissato, e la colpa è spesso di troppi o di nessuno. Alle volte invece le responsabilità sono più evidenti, talvolta sono anche chiare; e allora ben venga una fiction televisiva che possa far comprendere una verità nascosta, o magari spronare qualcuno a indagare per arrivare a una verità ulteriore.

In caso contrario, pollice verso.


Giovanni Lucifora

link all'articolo originale