martedì 5 aprile 2011

Fumus probatorio

Come antipasto di trattazioni più articolate che eventualmente si faranno a seguito della pubblicazione delle motivazioni della condanna subita da Raniero Busco, conviene dar conto, sia pure in modo schematico, di alcune risultanze processuali inerenti la cosiddetta prova del DNA.

Fatto
Vengono rinvenute tracce biologiche appartenenti a Raniero Busco su due indumenti che la vittima indossava il giorno del delitto.

Considerazione
Poiché Raniero Busco è il fidanzato della vittima ed è frequentemente in intimità con Simonetta (se fosse estraneo a Simonetta, la presenza del DNA sarebbe ovviamente risolutiva come è stato nel caso del filippino per il delitto dell’Olgiata), è indispensabile provare la contestualità all’evento criminoso. Diversamente le risultanze scientifiche, sono del tutto inutili e non costituiscono prova.
E’ dunque necessario provare due cose:
  1. che gli indumenti erano puliti prima di essere indossati e quindi che furono precedentemente lavati
  2. che il lavaggio è idoneo a cancellare ogni residuo biologico giacente sull’indumento.

Riguardo al punto 1) è appena il caso di dire che a distanza di 17 anni dal delitto era impossibile acquisire con sicurezza questo elemento ed infatti al processo si è potuto solamente stabilire che Simonetta era solita cambiarsi di frequente e che la madre eseguiva frequenti lavaggi. Nulla di più.
Riguardo invece al punto 2) l’unico modo per accertare l’efficacia di un lavaggio era quella di simulare su indumenti della medesima fattura un imbrattamento di tracce organiche di diversa natura (es: saliva e sudore) e di eseguire poi dei lavaggi con le due usuali modalità casalinghe: a mano e in lavatrice.

E’ stato fatto l’esperimento e l’esito è stato sorprendente!

Il sudore viene cancellato in ogni caso. La saliva scompare dopo il lavaggio in lavatrice, ma resiste al lavaggio a mano.

Dalla deposizione della madre di Simonetta Cesaroni:

AVV. LORIA: allora la biancheria intima lei la lavava a mano con il detersivo neutro.
DICH. DI GIAMBATTISTA: sì sì, detersivo, sapone, anche il sapone perché io uso molto il sapone, il sapone da bucato.

Le tracce organiche appartenenti a Raniero Busco potevano quindi risalire a mesi prima e aver resistito a numerosi lavaggi.

E’ la stroncatura definitiva di qualsiasi pretesa di utilizzare l’esame del DNA per sostenere l’accusa a Raniero Busco.

All’accusa serve altro: un morso e un dentista.

Bruno Arnolfo

2 commenti:

  1. Bravissimo! Meglio non si poteva dire! E' esattamente quello che ho pensato anch'io, soprattutto dopo l'esito della prova bucato fatto a mano.

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  2. Argomenti e considerazioni inattaccabili che tolgono ogni valore all'unico indizio per cui i Ris di Parma hanno potuto stabilire la COINCIDENZA del DNA estrapolato con il DNA di Raniero Busco. I restanti indizi si sono limitati a stabilire una COMPATIBILITA', che personalemnte, in ambito forense, non prova niente, specialemnte se, come in questo caso, non ha il riscontro di alcun risultato derivante dalle indagini classiche
    Bravo Bruno
    manu

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