lunedì 24 ottobre 2011

Omicidio Via Poma: Busco innocente ‘al di là di ogni ragionevole dubbio’ ?

Roberta Milletarì moglie di Raniero Busco non si dà per vinta.

Il 24 Novembre sarà la Corte d’Assise d’Appello del Tribunale di Roma a doversi pronunciare sul ‘delitto di Via Poma‘ dove Simonetta Cesaroni veniva uccisa con 29 coltellate il 7 agosto del 1990.

Ad essere giudicato Busco, all’epoca fidanzato della ragazza uccisa, dichiarato colpevole in primo grado lo scorso 26 gennaio e condannato a 24 anni.

In questi lunghi mesi di attesa Roberta si è battuta per cercare di dimostrare l’innocenza dell’uomo che ha sposato 13 anni fa e dal quale ha avuto 2 figli che –dice- “cominciano a capire quanto è accaduto”.

E lo ha fatto scrivendo un libro “Al di là di ogni ragionevole dubbio” (Aliberti Editore), redatto a 4 mani con la cronista milanese Raffaella Fanelli che ha raccolto nuovi elementi inediti sul giallo di Via Poma.

«Dettagli scioccanti che smontano pezzo per pezzo le tesi dell’accusa e la ricostruzione di ciò che avvenne il 7 agosto 1990. Particolari mai emersi a processo, come i trucioli di segatura rinvenuti sotto i calzini della vittima, che cambiano completamente la scena del crimine.»

Nel corso della presentazione del libro, tenutasi venerdì scorso al Teatro India a Roma moderata da Igor Patruno giornalista specializzato sul caso e profondo conoscitore degli atti dell’inchiesta, Roberta Milletarì ha spiegato quanto è cambiata la sua vita da quando suo marito è stato accusato dell’omicidio di Simonetta Cesaroni:

«È impossibile per me parlare di futuro – afferma – Il nostro futuro è da qui al 24 novembre. Spero di trovarmi davanti a una Corte scrupolosa che abbia voglia di rispondere almeno a una parte dei misteri che accompagnano questa vicenda. Non ho mai dubitato dell’innocenza di mio marito, neanche per un attimo. Lui è un uomo buono, tranquillo. Chi ha ucciso Simonetta ha colpito con una tale ferocia che sarebbe impossibile per una persona come lui».

E sull’eventualità che la Corte d’Appello possa esprimere un’ulteriore condanna afferma:

«Rifiuto questo pensiero, ma quando l’ho detto a Raniero, lui mi ha risposto: “mi preoccupo solo per voi. È per voi che non mi do pace. A me da mangiare daranno”».

Giovanni Mercadante

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