giovedì 3 novembre 2011

Corriere della Sera: Via Poma, prima il film poi il processo

Il ciak d' avvio il 7 agosto, la messa in onda il 23 novembre.
Sarà un caso, ma il film Mediaset «Il delitto di via Poma» incrocia ancora una volta una data essenziale nella storia dell' omicidio.
Dopo aver iniziato le riprese nell' anniversario del delitto, per il debutto del tv-movie è stata scelta la sera prima del processo d' appello a Raniero Busco, condannato in corte d' assise a 24 anni di carcere.
L' esordio del film prodotto da Pietro Valsecchi e diretto da Roberto Faenza era invece atteso tra dicembre e gennaio.

L' ex fidanzato tornerà dunque in aula il mattino dopo che il pubblico avrà visto in tv il delitto di Simonetta, dalle 29 coltellate che l' hanno uccisa ai mille errori e depistaggi nelle indagini.
Fiction a cena, realtà vera e dolorosa poche ore dopo, a meno che la difesa non riesca a bloccare la trasmissione del film.

L' avvocato Paolo Loria aveva annunciato il suo intervento all' inizio delle riprese e ieri ha mantenuto la promessa: ha già depositato un ricorso d' urgenza al tribunale civile. Il tv-movie non deve andare in onda, spiega, per due motivi: «Rischia di influenzare i giudici popolari e implica una violazione della privacy».

Protesta Roberta Milletarì, la moglie di Busco: «Sono indignata, è una questione di rispetto: spettacolarizzare questa vicenda non significa cercare la verità». Tuttavia, continua, «mi stupisco solo fino a un certo punto: è lo stesso tipo di atteggiamento tenuto da Paola Cesaroni (la sorella della vittima, ndr) quando è andata in tv la sera prima della sentenza. Lei, che in vent' anni non si era mai lasciata intervistare».

Lavinia Di Gianvito

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