giovedì 19 gennaio 2012

Chi ha spostato il tagliacarte?

Un altro mistero. Uno dei tanti di questa vicenda che ne rimane avvolta come da uno spesso strato di fumo.

Torniamo all'inizio, alla notte tra il 7 e l'8 agosto 1990 quando, dopo la scoperta del cadavere di Simonetta Cesaroni, accedono sul luogo del delitto numerose persone: agenti di Polizia, dirigenti investigativi, il medico legale, la Scientifica e forse altri personaggi che non compaiono nei verbali ufficiali ma che riappaiono poi misteriosamente (e senza un apparente motivo) nella lista delle persone a cui hanno prelevato il DNA e successivamente confrontato con quello presente sugli indumenti della vittima.

Come da manuale si scattano le foto dei vari vani appartenenti all'ufficio e come da manuale è categoricamente vietato spostare o manomettere qualsiasi oggetto.

Sappiamo già che comunque qualcuno di particolarmente 'distratto' si è aggirato tra quelle stanze, tanto da staccare inavvertitamente il cavo elettrico del computer dalla presa di corrente, da cancellare la segreteria telefonica, da mettersi a scarabocchiare strani pupazzi su foglietti di carta per ingannare il tempo e l'inevitabile noia che assale chiunque alla visione di un cadavere trafitto da 29 coltellate.

E ora scopriamo che c'è stato anche lo spostamento di un oggetto, e non uno a caso ma proprio quello che potrebbe essere considerato come l'arma del delitto: il tagliacarte.

Le foto che documentano lo spostamento sono in sequenza numerica e temporale la 30, la 31 e la 32. Si riferiscono alla stanza di Maria Luisa Sibilia, una dipendente degli Ostelli della Gioventù, in particolare colei che fu l'ultima ad uscire da quell'ufficio (ore 15.00) prima dell'arrivo di Simonetta nel primo pomeriggio.
Chi ha seguito in questi 20 anni la intricata vicenda sa bene che su quel tagliacarte c'è tutta una storia di sparizioni e riapparizioni assai misteriosa (vedi su questo le ipotesi contenute nel libro del criminologo Carmelo Lavorino), ma le analisi scientifiche hanno escluso che su questo oggetto ci fossero tracce di sangue.
E i misteri sul tagliacarte sono finiti lì.

Ma chi l'ha spostato quella notte e soprattutto perchè?
E volendo andare oltre, non è possibile che sia stato addirittura sostituito?
Oppure preso, pulito da impronte e tracce ematiche e rimesso a posto in una posizione diversa?

Questa è la foto scattata per prima (numero 30): una visione d'insieme della stanza dove, nell'ingrandimento, il tagliacarte è in posizione B e la spillatrice in posizione A.




















Di seguito le due foto successive (31 e 32), dove il tagliacarte è evidentemente stato spostato (o sostituito con un altro) in posizione A accanto alla spillatrice.









Gabriella Schiavon

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