domenica 12 giugno 2011

Il sangue sulla scena del crimine

Raniero Busco è stato condannato in primo grado di guidizio per la presenza del suo DNA sugli indumenti della vittima e per la presunta contestualità di questo suo DNA, dedotta dalla presenza di un presunto morso sul seno della vittima.

Questi erano i temi delle prime 2 perizie discusse in tribunale (DNA indumenti e compatibilità dentaria). Ma le perizie presentate dall'accusa erano in realtà 3.
I risultati di questa perizia non hanno costituito un caposaldo della sentenza, e sono state relegate in fondo alle motivazioni, come elementi marginali.

Ma vorremmo riprendere questi elementi perchè riteniamo che contengano importanti dettagli proprio a sostegno della tesi difensiva.

Tracce di sangue erano state rinvenute nel 1990 sulla porta della stanza dove è stato ritrovato il cadavere della ragazza; quella stanza è ritenuta anche lo stesso luogo dell'omicidio.
Su questa porta c'erano copiose tracce di sangue sul lato interno (reperto 12c) e uno sbaffo sempre di sangue sul lato esterno (reperto 12b).

La terza perizia riguardava le analisi condotte dai RIS sul reperto 12b. Tale reperto consisteva in un tassello ritagliato dalla porta contenente lo sbaffo di sangue di quantità infinitesimale (si parla solo di alcuni picogrammi).
Il resto della porta (quello con abbondanti tracce di sangue sul lato interno) non si sa bene che fine abbia fatto, pare che non sia stato più utilizzabile a causa di alcuni prelievi svolti in maniera non regolare.

Le conclusioni di questa perizia le leggiamo dalla trascrizione del perito dei RIS Maggiore Pizzamiglio:
"Sulla traccia sbaffo c'era un profilo quasi completo solo riferibile alla vittima... con forse una piccolissima quantità di materiale maschile...
La componente maggioritaria è senza alcun dubbio riferibile alla vittima e ce ne è una
largamente minoritaria invece dove ci potrebbe essere del materiale genetico maschile"

Si analizza questa traccia e si compara con alcune delle persone a vario titolo coinvolte nella vicenda. Non c'è alcuna concordanza diretta (e ci pare ovvio dato che il sangue appartiene per intero o quasi alla vittima), ma svolgendo degli esami di tipo sperimentale, amplificando il segnale della traccia mediante kit innovativi che però ammettono degli errori dovuti all'effetto stocastico, i Ris ci dicono che sono in grado di escludere la compatibilità con tutti gli individui trattati, tranne che con Busco perchè nelle 8 amplificazioni effettuate "alcuni picchi erano riferibili con una certa riproducibilità all'imputato".

Si procede poi con un altro esperimento:
"Abbiamo preso del DNA sicuramente riferibile alla vittima, del DNA sicuramente riferibile all'indagato, li abbiamo diluiti moltissimo e li abbiamo mescolati insieme e poi abbiamo visto cosa succedeva, cercando di ricreare una situazione analoga a quella del reperto."

Questo tipo di esperimento viene fatto solo con il sangue dell'imputato, non con gli altri individui.

Allora sulla metodologia della mescola interviene anche il perito Prof. Pascali:
"La traccia del tassello della porta è una traccia che apparentemente contiene 3 persone... Un altro aspetto della questione che voglio sottolineare è il seguente: non ho partecipato alla seconda parte di questa consulenza tecnica anche perchè avrei suggerito un'altra cosa e cioè che a fare le mescole sperimentali potevano forse essere diciamo chiamati anche i DNA degli altri imputati che erano stati esclusi solo dalla prima fase delle analisi. Questo aveva molta importanza, agli effetti del rendere chiaro e molto affidabile una parte dell'affermazione del Maggiore Pizzamiglio, che gli altri sono chiaramente esclusi, mentre Busco non lo è."

Inoltre su questa perizia si era pronunciata nel 2008 anche la Prof. Lareu dell' Istituto di Medicina Legale di Santiago de Copostela, considerata la maggior esperta sul tema in questione, la cui conclusione è:
"Non possiamo confermare nè scartare la presenza del profilo genetico della persona sospetta Busco Raniero per cui l'analisi, ai sensi del nostro protocollo di interpretazione è considerata come NON CONCLUDENTE".

Per fortuna non è stato fatto un ulteriore torto all'imputato considerando come elemento a
sfavore i risultati di questa perizia, ed infatti la conclusione della sentenza è:
"Cio detto, a parere della Corte, le risultanze dei citati ulteriori accertamenti tecnici, (...) devono ritenersi ininfluenti rispetto al compendio probatorio acquisito."

Ritorneremo su questa frase in seguito analizzando anche la parte contenuta tra parentesi.

------------------------------------------------------------------------------------------

Abbiamo detto che oltre al reperto sbaffo-tassello 12b, c'erano molteplici e visibili tracce anche dal lato interno della porta (reperto 12c). E qui vogliamo indirizzare l' attenzione del lettore.

Sentiamo come viene introdotto questo reperto nella prima parte della sentenza:
"Di particolare interesse, nell'ambito del secondo procedimento, erano stati gli accertamenti sul DNA presente sulle tracce di sangue rinvenute sui lati esterno e interno della porta della stanza e sulla maniglia della porta. I periti avevano accertato che le tracce di sangue erano di gruppo A, GM a+ b+ DQ alfa 4/4."

In particolare:
"Il reperto 12c (porzione di cotone): gruppo sanguigno di tipo A, pur se a detta degli stessi periti, la presenza di un'agglutinazione per il gruppo B, non appariva valutabile per l'esiguità della traccia. Determinazione del sesso riconducibile a materiale maschile, con una evidente e netta sproporzione tra l'intensità delle bande X e Y. La banda delle X (corrispondente al cromosoma femminile) appare infatti molto più abbondante rispetto alla Y (cromosoma maschile) con una fluorescenza almeno 10 volte superiore".

Si spiega in sostanza che questo sangue è una commistione di sangue della vittima con questo altro sangue di gruppo A maschile.

Leggiamo cosa dice a riguardo anche il Maggiore Pizzamiglio:
"Un primo gruppo di analisi aveva verificato che la maggior parte delle tracce ematiche rinvenute sul luogo del reato erano riferibili alla vittima... invece l'unico gruppo sanguigno non supportato dalle analisi genetiche era sulla porta, dove era stato trovato un fenotipo A... oltre a questo fenotipo A sulla porta , lo si è trovato anche sul telefono...
L'altro problema grosso riguarda questo gruppo A che è stato trovato, dove i periti a un certo punto dicono che appunto c'era il gruppo A, allele 1.1/4, stabiliscono che c'è questa componente maschile."

Uteriori dettagli ce li dà il Prof. Pascali su richiesta dell'avvocato della difesa:
Avv. Loria: "La prima domanda è per il Prof. Pascali, e mi rifaccio alla consulenza da lei effettuata nel '91. Lei ha esaminato il sangue sul lato interno della porta. Lei ha rilevato un sangue di gruppo A. Corrisponde?"
Pascali: "Sì, l'affermazione completa è: 'le tracce provenienti dalla porta sono di gruppo A, gruppo Gm A positivo e gruppo DQ Alfa 1.1/4' e sono di sesso maschile."

Il fatto davvero decisivo (come ci testimonia lo stesso Pizzamiglio e la stessa PM Calò) è che anche su un telefono dell'ufficio vengono rinvenute tracce di sangue di gruppo A.
Telefono che durante questi anni SPARISCE (ce lo conferma la stessa PM Ilaria Calò) e quindi non è più utilizzabile per le analisi.

Quindi, ricapitolando TELEFONO SPARITO, PORTA lato interno NON PIU' UTILIZZABILE per le analisi.

Ora avviene una cosa francamente inspiegabile. Queste analisi, che pure stanno agli atti e qualcosa suggeriscono pure al buon senso di chi le ha vagliate, vengono MINIMIZZATE e
RIDOTTE al NULLA dai periti dell'accusa e dallo stesso estensore della sentenza.

Cominciamo dalla sentenza:
"Circa quest'ultima traccia, la presenza di materiale maschile potrebbe ricondursi ad una sovrapposizione di fluidi biologici sangue/sudore, legata alla stessa azione tamponante esercitata per il prelevamento delle diverse striature ematiche, in un'area della porta contigua alla maniglia, il ché avrebbe comportato l'asportazione di tracce biologiche pregresse, indipendenti dall'omicidio...
Ciò detto, a parere della Corte, le tracce ematiche di gruppo A sulla parte interna della porta e sulla tastiera del telefono devono ritenersi ininfluenti rispetto al compendio probatorio acquisito. Ed in particolare, sia per la traccia interna sulla porta (prelevata unendo insieme la traccia presente sulla porta e quella presente sulla maniglia), sia per la traccia sulla tastiera del telefono, non possono escludersi, ma anzi devono ritenersi probabili, fenomeni di contaminazione, trattandosi di oggetti naturalmente destinati ad essere toccati da altre persone".

Questa la conlusione da parte del perito L. Garofano:
"In tale quadro non può comunque escludersi che la limitatissima componente maschile rinvenuta su questo materiale possa ricondursi a tracce pregresse, già presenti sulla porta, ovvero una possibile contaminazione nel corso dei prelievi...
In realtà gran parte del sangue era della vittima, ma su quella porta, sia nella parte interna che nella parte esterna, c'era un gruppo 0, poi c'era anche un gruppo di fenotipo A e fu trovato sia materiale appartenente alla vittima, ma anche un misto, su cui si discusse molto. Tralascio questa parte, perchè è storia ormai passata e direi anche non più affidabile."

Francamente queste conclusioni non sono convincenti, anche per chi non è un esperto di sangue.
Un conto è un'analisi sul DNA che tratta qualsiasi elemento organico (sudore, saliva, urine, capelli, sperma, ecc.) e che quindi può essere soggetta a contaminazioni precedenti o successive. Viceversa l'analisi del gruppaggio si fa su SANGUE (e stiamo parlando di analisi effettuate nel 1990). Parlare di contaminazioni significa presupporre che su quella porta e sul quel telefono c'erano tracce di sangue precedenti al momento dell'omicidio.

Vi proponiamo la foto delle tracce presenti sul lato interno della porta affinchè vi possiate fare un'idea personale.



In più di un'occasione si attesta la tesi accusatoria argomentando con un secco: "L'unico DNA presente sulla scena dell'omicidio appartiene all'imputato".

Perchè non si prende in considerazione anche questa prova macroscopica?

Secondo la ricostruzione dell'accusa, prima del ritrovamento del cadavere, in quell'appartamento entrarono solo 3 persone: la vittima, Raniero Busco e forse Petrino Vanacore.
Tutti e 3 soggetti con gruppo sanguigno 0.

Di chi era allora il sangue di gruppo A maschile?

Gabriella Schiavon

Nessun commento:

Posta un commento

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.