martedì 3 maggio 2011

L'alibi di Raniero Busco.

Leggiamo dalle motivazioni della sentenza:

"In merito all'alibi va preliminarmente precisato che emerge in modo univoco dagli atti che nel 1990 non vennero fatti accertamenti sull'alibi del Busco relativo al pomeriggio di quel 7 agosto... Per la prima volta Busco era stato sentito sul suo alibi nel 2004 e aveva asserito che quel pomeriggio lo aveva trascorso in compagnia di Simone Palombi... senonchè Palombi aveva reso dichiarazioni difformi già nel 1990, sostenendo di essere stato a Frosinone tutto il giorno... Sentito nell'ambito delle indagini di cui al presente procedimento, Palombi aveva confermato la circonstanza e la aveva confermata anche nel confronto con l'imputato il quale invece aveva ammesso che forse poteva essersi sbagliato sulla presenza del Palombi, in considerazione del lungo tempo trascorso dai fatti."

La difesa sostiene che è incredibile che in 10 ore circa di interrogatorio (in 2 riprese tra la notte ed il pomeriggio dell'8 agosto) non venne chiesto l'alibi a Busco. E' più probabile che venne chiesto e verificato, ma non verbalizzato. Inoltre l'alibi fornito dall'imputato è stato ricordato (bisogna dire con una certa ingenuità) in maniera incerta, a 14 anni dal fatto. Infatti nel verbale 6.12.04 quando gli si chiede l’alibi Busco dice : “se non ricordo male verso le 16.00 sono stato con Simone Palombi e poi verosimilmente ci siamo incontrati con gli altri amici della comitiva”.

Ma non è tutto qui perchè di persone che dicono di aver visto Busco nel pomeriggio del 7 agosto ce ne sono ben sei:

- Fabrizio Priori: incontra Busco al Bar 'Portici' alle 17.30/18.00
- Luigi Poli: vede Busco insieme a Priori davanti al Bar 'Portici' tra le 17 e le 19
- Maria Di Giacomo: vede Busco (sporco di grasso) sotto casa alle 18.20
- Annarita Pelucchini: vede Busco sotto casa alle 17/17.30
- Giulia Pierantonietti: vede Busco nel garage sotto casa alle 17/17.15
- Paolo Busco, fratello dell'imputato: vede Busco lavorare nel garage sotto casa intorno alle 17/17.10

Vediamo come vengono considerate queste testimonianze nelle motivazioni:

"Poli, sentito per la prima volta nel 2007, aveva dichiarato di non essere certo che fosse proprio il 7 agosto", mentre al processo dichiarava "Sì, sì, penso di sì, perchè alla fine ho sempre pensato questa cosa"... Priori, a sua volta ha riferito che era 'quasi sicuro' di aver incontrato quel pomeriggio il Busco... In sintesi, con riferimento alle testimonianze dei tre amici, (Palombi, Priori, Poli), si può concludere che le uniche indicazioni che sono risultate attendibili provengono dal Palombi, che ha riferito di essersi recato al bar al suo rientro a Roma, intorno alle 19.45, incontrandovi oltre al Busco anche Poli e Priori, laddove questi ultimi 'desumono' di aver visto il Busco quel pomeriggio di tanti anni prima in ragione delle loro abitudini quotidiane."

Mentre Priori si dichiara 'non proprio sicuro' che fosse proprio quel giorno, Poli è più risoluto nei ricordi e conferma (come ha fatto dalla prima deposizione che non è del 2007, ma del 19.5. 2005) che si trattava proprio del 7 agosto.

Sulle testimoni donne (Di Giacomo, Pelucchini) le motivazioni della sentenza sono ancora più severe:

"Balza subito agli occhi, invece, l'eccesso di precisione sugli orari, (giustificato con racconti francamente poco credibili), che caratterizza le dichiarazioni delle amiche della madre dell'imputato..."

In particola viene contestato alla Pelucchini che, nonostante abbia dichiarato in due occasioni di aver visto Busco alle 17/17.30, in una intercettazione telefonica viene sorpresa a dichiarare di averlo visto alle 16/16.30.
Ma, orari a parte, lei dice di averlo visto anche sotto intercettazione, e questa non è cosa da poco. Possiamo pure discutere sull'orario, ma non sul fatto che l'abbia incontrato; questo proprio perchè detto sotto intercettazione e quindi più credibile.

Sull'altra testimone, la Pierantonietti leggiamo:

"Il racconto della Pierantonietti, è da un lato, per la sua apodittica sinteticità e schematicità, in nessun modo circostanziato nè contestualizzato, intrinsecamente inattendibile, dall'altro, smentito dalla testimonianza del figlio, Biancini Alessandro, il quale ha dichiarato di non ricordare nulla dei fatti del 7 agosto... è singolare che un giovane, dotato di migliore memoria dell'anziana madre nulla ricordi di quanto affermato con certezza da costei"

Bisogna rilevare che, se da un lato la Di Giacomo e la Pelucchini vengono ritenute poco credibili perchè forniscono troppi particolari a sostegno del ricordo, dall'altro la Pierantonietti viene considerata poco credibile perchè non ne fornisce abbastanza.

Poi si asserisce che tale testimonianza sarebbe 'smentita' dallo stesso figlio. Ma il figlio NON smentisce la madre, dice solo di non ricordare l'accaduto, che è tutt'altra cosa.
Inoltre va ricordato che Biancini all'epoca aveva solo 17 anni.

Poi al fratello di Busco, Paolo, viene contestato di aver dichiarato precedentemente di aver saputo dalla madre che Raniero stava lavorando sotto casa, ma sotto giuramento, al processo dice di essersi ricordato meglio parlando della vicenda a casa, di aver scavato un pò nella memoria e di avere chiara l'immagine di Raniero che lavora in macchina sui sedili smontati.

Infine c'è sa segnalare un'intervista fatta all'imputato e alla madre dal giornalista Giampiero Marzi nei primi giorni di settembre del 1990 in cui Busco sostiene NON di essere stato con Palombi, ma di essere stato nel box sotto casa a lavorare in riparazioni.

E' ancora da sottolineare il fatto che gli alibi testimoniati non sono tra loro incompatibili: infatti anche davanti al bar 'Portici' (che si trova vicinissimo casa dell'imputato) Busco viene visto 'armeggiare' con uno stereo in una macchina. Quindi è possibile che buona parte del pomeriggio l' abbia passata nell'attività di riparazioni sia nello spazio sotto casa adibito a garage, sia spostandosi di poco per aiutare un'amico.

Le motivazioni della sentenza concludono sull'alibi:

"Concludendo, a giudizio della Corte, Busco deve ritenersi privo di alibi tra le 16.00 e le 19.45 di quel pomeriggio".

Bisogna però considerare che normalmente non è così facile trovare tante persone disposte a mentire per difendere un presunto assassino.
Come sempre ogni situazione può essere vista da molti punti di vista e giudicata di conseguenza.
Qui rimane però il fatto che sei persone diverse per sesso, per età, per tipologia di vincolo con l'imputato, sono giudicate TUTTE inattendibili.

Gabriella Schiavon

1 commento:

  1. Io conosco Anna Rita Pelucchini perchè abitava nel 1990 presso una casa in affitto dei miei nonni,lì dove abitava c'è e c'era l'Ingrosso di mio zio di acque minerali e bibite per cui ci sono camion e muletti con gli scarichi per tale motivo lei stendeva la biancheria, le lenzuola e le tende da Giuseppina (mamma di Raniero).Molte ma molte volte abbiamo parlato (anche per telefono non molto tempo fa )del pomeriggio del 7 Agosto 1990 e lei mi ha sempre detto di aver visto Raniero in cantina nel pomeriggio quando era andata a casa di Giuseppina,io le chiedevo come si ricordava tutto con precisione lei mi faceva notare che all'epoca le sue abitudini erano standardizzate visto che andava a portare i fiori freschi al cimitero dai suoi cari che per il gran caldo si appassivano in fretta.Quindi Raniero aveva e ha un alibi per quel pomeriggio....

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