lunedì 14 marzo 2011

Il "morso"

In merito al presunto morso, ritengo siano state più che sufficienti le obiezioni avanzate dall'avv.Loria sulla scorta delle perizie effettuate dal dott. Nuzzolese a dimostrare l'estraneità di Raniero.
Pertanto quel che farò notare non ha tanto lo scopo di rafforzare quelle obiezioni, quanto di partecipare un’ impressione nata e cresciuta mano a mano che il processo andava svolgendosi.

Intendo riferirmi all’inquietante impressione che le ultime indagini abbiano disastrosamente risentito di quella che alcuni criminologi chiamano “l’innamoramento della tesi”.
L’innamoramento della tesi consiste nel convincersi degl’inquirenti che un indagato non può non essere colpevole. Ergo, si lavora in questo senso anche a costo di arrivare a risultati talmente lontani dalle aspettative del buon senso, talmente innaturali, talmente anomali da sfiorare l’assurdo.

Uno degli esempi più eclatanti a mio giudizio può essere indicato nella posizione da cui l’omicida avrebbe morso se si va a svolgere i risultati a cui sono pervenuti i "medici" odontotecnici dell’accusa.
Dalle foto scattate in sede di autopsia dal dott. Carella Prada, risulta che il seno offeso è il sinistro e le due infinitesimali discontinuità, che sarebbero state lasciate da un morso, sono posizionate nella parte superiore del capezzolo, ruotanti verso l’interno.
Tramite sofisticate analisi, condotte partendo da foto scattate neppure al meglio della luce, si sarebbe stabilito che esiste una compatibilità (n.b.: non coincidenza) fra quei due piccoli segni e l'arcata dentaria inferiore di Raniero. Più precisamente coni suoi denti canino e incisivo inferiori destri.
Non ci sarebbe invece compatibilità alcuna con l’arcata dentaria superiore.

Avrete notato che ho sottolineato: inferiore e superiore.
La ragione c’è.
Se di arcata inferiore si tratta, non si può fare a meno di notare che che chi avrebbe morso, in questo caso, secondo l'accusa Raniero Busco, o ha doti di allungamento e torsione del collo degni del "fenomeno da baraccone", oppure l’avrebbe fatto da una posizione davvero anomala.
Infatti, la posizione sarebbe quella di un uomo quasi sdraiato sopra il seno sinistro, con la testa rivolta verso i piedi della vittima.
Possibile, certo, ma secondo me tanto innaturale da ritenersi altamente improbabile.

Tantò più se si considera che l’omicida avrebbe assunto quella posizione solo ed esclusivamente per mordere. Infatti, studiando la traettoria dei colpi , mi risulta che quelli alla gola e al petto
sono stati inferti tutti dalla posizione, assai più naturale di un uomo che sta con la testa rivolta verso la testa della vittima, che sta in equilibrio a cavalcioni della vittima e si sposta verso i suoi piedi per vibrare quelli al basso ventre.
Sicuramente lo studio della traettoria è stato fatto con attenzione particolare dal criminologo Carmelo Lavorino, che ne ha acutamente tratto la conclusione che almeno una delle trafitture nella parte inferiore del corpo, è stata sicuramente inferta con la mano sinistra.

Tornando al “morso”, pur non essendo affatto convinta che nello specifico sia questo il caso, mi è tutt’altro che ostico immaginare come durante un attacco a sfondo sessuale quale quello sferrato a via Poma, l’omicida possa aver sentito l’impulso sadico di mordere.
Sono però altrettanto persuasa che l’avrebbe fatto nella posizione più naturale, quella a cavalcioni della vittima. Per cui se di segni di morso effettivamente si tratta, secondo me sono stati lasciati da denti d’arcata superiore.
E per quella di Raniero anche i periti dell’accusa hanno riconosciuto la non compatibilità.

Manuela Mori

1 commento:

  1. In questo processo "l'innamoramento della tesi" ha colpito ...gli inquirenti,.la pm, ai giudici popolari e non... e qualche mitomane che naviga nel web!! Sempre più basita da tutto quello che è successo!

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