sabato 5 marzo 2011

Quando il sangue stava sui lavatoi.

Era l’estate del 2004 e i giornali riportavano le prime notizie delle scoperte fatte dai RIS nei lavatoi condominiali situati sul terrazzo dell’edificio sito in via Poma 2.
Tracce di sangue, si disse allora, che potevano appartenere a Simonetta Cesaroni.

Ad ottobre dello stesso anno, i giornali riferivano che in base alle prime analisi sulle tracce ematiche risultava una compatibilità genetica con il sangue di Simonetta. Non una certezza, ma quanto bastava per far ritenere che il terrazzo condominiale fosse stato usato come base per pulire gli indumenti dell’assassino o della vittima, oppure per rimuove con un secchio il sangue sul pavimento. Utilizzo che poteva essere imputato solamente a persone che disponevano delle chiavi di accesso al terrazzo.

Nei mesi seguenti i giornali accennarono spesso alle nuove indagini degli inquirenti e ai ripetuti tentativi dei RIS di ricavare da quel sangue, attraverso nuovi kit provenienti dagli Stati Uniti (anche allora), l’agognato profilo genetico.

Indagini che fatalmente investivano soggetti che avevano a che fare con il palazzo, oppure di persone che potevano aver avuto l’aiuto del portiere, anche lui munito delle chiavi di accesso al terrazzo.

Dunque indagini che miravano al territoriale che conosceva i luoghi.

Si era lontanissimi da Raniero Busco.

Si continuò a parlare del sangue per un anno di fila, annunciando nuovi Kit, nuovi rilievi.

Poi muore Claudio Cesaroni e sembra che l’entusiasmo intorno alla nuova inchiesta svanisca di colpo, almeno sui giornali.

Del sangue sui lavatoi si hanno notizie sempre più sporadiche.


Nel 2007 emerge da un servizio di Mentana che ad essere indagato è Raniero Busco. Altre tracce di natura organica sono state trovate sugli indumenti di Simonetta, e secondo i RIS appartengono all’ex fidanzato.

Le tracce sui lavatoi, così ostinatamente indicative del passaggio di uno del posto, sono ormai di impiccio.

Verrebbe quasi voglia di fare nuove verifiche ... con nuovi kit ... più moderni ... più all’avanguardia ... perchè forse non è sangue .... magari è solo detergente.

In aula nel 2010, gli esperti del RIS ci informano che le tracce trovate nei lavatoi, non sono riferibili a sangue ma probabilmente a comune detergente chimico.

E’ vero, la scienza fa progressi ogni giorno ... e sa anche adattarsi alle situazioni!

Magari fra qualche anno, e all'occorenza, con un altro Kit ... ridiventa sangue.


Bruno Arnolfo

4 commenti:

  1. Sempre più forti si fanno le convinzioni che nutro sulla completa innocenza del signor Busco. Tutta questa situazione è veramente senza senso. Sembra la trama di un film, ma con un enorme differenza in gioco c'è la vita di una persona innocente e la triste consapevolezza che la gente semplice ha pochi strumenti per difendersi da accuse di questo calibro.

    Silvia.

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  2. Fossi la difesa di Busco non mi asterrei davvero dal richiedere analisi anche sulle tracce repertate nei lavatoi del palazzo! Sarà d'obbligo una controperizia per ogni perizia eseguita dai RIS, RIS, SI BADI BENE, BEN RETRIBUITI DALL'ACCUSA! Ma davvero dopo la pena di 24 anni fatta cadere sulla testa di Raniero busco, davvero dicevo, tutti ma proprio tutti i soggetti che hanno concorso a quella condanna,anche con accanimento, riusciranno la notte a dormire con la coscienza tranquilla? Non ci posso credere...

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  3. Ed io sono sempre più senza parole! Raniero è innocente, e tutti quelli che hanno lavorato a questo caso se hanno un minimo di coscenza non dormono sogni tranquilli!

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  4. Hanno costruito una verita a loro uso e consumo! Raniero è innocente e tutti quelli che hanno lavorato alle indagini di questo delitto e poi alle indagini relative a questo precosso se hanno un minimo di coscienza non credo che dormano sonni tranquilli!

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