venerdì 11 marzo 2011

Mentono tutti

La condanna è a 24 anni. Ma tante persone hanno testimoniato in favore di Raniero Busco, elargendo gesti e parole d'affetto nei confronti dell'imputato.
In tanti gli hanno confermato un alibi per il pomeriggio del 7 agosto.

Ma l'accusa li liquida tutti come parziali e inattenbili in ragione del rapporto amichevole tra loro e la famiglia Busco.
Questa la tesi dell' accusa:

- mente Fabrizio Priori sul fatto che dice di aver incontrato Raniero Busco nel pomeriggio del 7 agosto,

- mente Luigi Poli in quanto ha dichiarato di aver visto Busco al bar della comitiva tra le 17 e le 19 mentre stava lavorando su un’auto,

- mente Donatella Villani, amica di Simonetta, sulla natura del rapporto tra Raniero e Simonetta, minimizzando i contrasti che c'erano tra i due,

- mente Sergio D’Aquino, l'allora fidanzato di Donatella Villani, sempre sulla natura del rapporto tra Raniero e simonetta, perchè anche lui minimizza i contrasti,

- mente Francesca Persico, amica di Simonetta, sempre sulla natura del rapporto tra Raniero e Simonetta, perchè anche lei minimizza i contrasti,

- mente Annarita Testa, amica di Simonetta, sempre sulla natura del rapporto tra Raniero e Simonetta, perchè anche lei minimizza i contrasti,

- mente Anna Rita Pelucchini, amica della mamma di Busco, quando dice di aver visto Raniero Busco a casa tra le 17 e le 17.30 (la PM chiede il trasferimento degli atti a suo carico per falsa testimonianza),

- mente Maria Di Giacomo, amica della mamma di Busco, quando dice di aver visto Raniero sotto casa, sporco di grasso vicino ad una Panda alle 18.20 (la PM chiede il trasferimento degli atti a suo carico per falsa testimonianza),

- mente Giulia Pierantonietti, una vicina di casa che dice di averlo visto il pomeriggio del 7 agosto intorno alle 17.00-17.15,

- mente Giuseppe Carrino, collega e amico di Raniero, quando testimonia sulla mitezza e affidabilità sul lavoro di Raniero,

- mente Raffaello Lisi, collega e amico, sempre sulla mitezza e affidabilità sul lavoro di Raniero,

- mente Roberta Milletarì, moglie di Raniero, quando riferisce di un episodio di grave aggresività di Fabrizio Priori in danno di Simonetta Cesaroni (lancio di sassi contro la finestra dell'abitazione di Roberta Foschi),

- e infine mente Raniero Busco e "reiteratamente in sede d'esame". Mente su tutto, su qualsiasi cosa afferma. Tutto quello che dice viene usato contro di lui. Viene accusato di gettare sospetti su Brucato, Iacobucci e Cappelletti. Mente perchè afferma di essere stato picchiato durante l'interrogatorio del 8 agosto. Mente perchè dice che gli sono state mostrate le foto del cadavere di Simonetta (e sappiamo dalla testimonianza di Giovanni Villani, papà di Donatella, che queste foto c'erano e le ha viste pure lui). Mente sulla conoscenza del luogo di lavoro della vittima (testionianza dell'avvocato Molinaro, avvocato di parte civile). Mente sugli anticoncezionali (per par condicio la PM dice che pure Simonetta ha mentito a Raniero sull'uso degli anticoncezionali), mente sulla natura del suo rapporto con Simonetta, mente sull'alibi.
In molti si sono chiesti come mai Raniero non ha più parlato dalla sentenza. Probabilmente si è reso conto che parlare, essere disponibile alle analisi, ai prelievi, alle impronte dentarie, non serve a dimostrare la propria innocenza ma che anzi ti si ritorce tutto contro.

Imputato e moglie a parte, il valore che è stato dato ai testimoni favorevoli alla difesa è zero.
Così la PM minimizza queste testimonianze: "Non si può non rilevare come i testi della comitiva depongano in scoperta ed esplicita corrispondenza affettiva con l'imputato che salutano prima e dopo la deposizione. Sono testimonianze del tutto inattendibili per la marcata parzialità che le ha caratterizzate".

Ma questo che vuol dire? Che basta avere degli amici per scampare da un'accusa di omicidio?
E che Raniero Busco è forse un simil-santone, un trascinatore di folle, un ipnotizzatore di massa, che riesce ad entrare nelle menti altrui e manipolarle a suo piacimento?
Ma è possibile che tutte queste persone mentano per coprire un pericoloso e feroce assassino?

Attendiamo le motivazioni della sentenza per capire meglio come e perchè tutte queste testimonianze siano state ignorate.

Gabriella Schiavon

1 commento:

  1. Troppo facile attaccare il bollino della menzogna solo perchè si ha un rapporto di conoscenza-amicizia.
    Resto sempre più senza parole documento dopo documento.

    Silvia

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